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Si festeggia dal 2 al 7 giugno al Teatro Delle Arti con cinque giorni di saggio – spettacolo per due licenziande. Ma prima di aprire il sipario la maestra – etoile lancia un monito: “A Salerno la danza si fa nelle palestre, nelle scuole, dappertutto, ma non sempre è fatta bene. Ci vuole pazienza ma anche tanta competenza”. Ne sa qualcosa lei che tra i successi più recenti celebra allievi ovunque: da liceo coreutico all’Accademia di Roma, dal San Carlo alle compagnie professionali. Fattivo anche il sodalizio con il delle Arti che ha scelto un gruppo dei suoi talentuosi ballerini per un tournee di oltre 50 date nei teatri più prestigiosi d’Italia.
Trentasette anni di scuola, lezioni alla sbarra, rimproveri, gioie, disciplina, traguardi, successi. Le emozioni si traducono in cifre per Pina Testa, l’etoile salernitana che si appresta a festeggiare quasi 40 anni di attività accademica con il suo Professional Ballet. Due saracinesche ed un parquet sul finire degli anni ’70 in via Roberto Santamaria, dove l’allora prima ballerina del Teatro San Carlo reclutava già talenti. Da allora la stessa scuola ha subito non poche variazioni estetiche per essere al passo con i tempi, alla sede principale se ne aggiunge una distaccata presso il Teatro delle Arti, ma il metodo rimane sempre lo stesso. E forse è quello il motivo del successo.
«La danza è la madre di tutte le arti, diceva il musicologo tedesco Curt Sachs – spiega la Testa – l’unica, a differenza delle altre, a vivere contemporaneamente nel tempo e nello spazio. Questo per dire che il nostro compito, è molto importante. Insegnare ad amare la danza è come una missione. Ci vuole amore, dedizione, ma anche tanta pazienza e competenza. Oggi invece la danza si fa dappertutto e non sempre è fatta bene. Strutture ed insegnanti peccano di superficialità. Nonostante il mio bagaglio di esperienze non smetto mai di confrontarmi e sperimentarmi. Ecco perché quest’anno ho deciso di stringere una sinergia con una posturologa ed un nutrizionista: i miei ragazzi devono crescere in salute, devo poter dire ai loro genitori che tutto il lavoro è stato fatto con coscienza e preparazione».
Ne sa qualcosa la maestra – etoile, che tra i successi più recenti (troppo lunga sarebbe l’elenco dei danzatori che dagli anni ’80 ad oggi, passati per la sua scuola, hanno spiccato il volo) celebra allievi ovunque: da Liceo Coreutico di Salerno all’Accademia di Roma, dal Teatro San Carlo di Napoli alle compagnie professionali. Fattivo anche il sodalizio con il Delle Arti che ha scelto un gruppo dei suoi talentuosi ballerini per una tournee di oltre 50 date nei teatri più prestigiosi d’Italia.
Queste le premesse prima di andare in scena: da martedì 2 a domenica 7 giugno (pausa solo il 4) al Teatro delle Arti di Salerno. Concludono il loro ciclo di studi Ida Capuano e Camilla Naddei che danzeranno rispettivamente con i professionisti Marco Protano e Ferdinando De Filippo. Da “Paquita” a “Who Cares”, il capolavoro di George Balanchine, fra le più vivaci e spumeggianti della sua produzione, passeranno al repertorio classico: L’età dell’Oro e la Bella Addormentata. Ma il diploma arriverà anche nel secondo tempo, con il moderno, che le vedrà nuovamente protagoniste in “Maleficient – Oltre le apparenze”, coreografia ideata per loro dall’insegnante Simona Dipierri. Spazio anche all’hip hop in stile un po’ manga di Sara Forte e Rudy Pisapia, alla video dance di Davide Raimondo, al contemporaneo del maestro Dino Verga, al circo e alle favole rock di Fortuna Capasso e Sonia Saggese.