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Grande emozione per Maria Vittoria Maglione: una vita per la danza. L’ex allieva di Valeria Lombardi festeggia il 47esimo anno di attività. La scuola è tra le più “anziane” del territorio. Dopo dieci anni di studio quattro le allieve pronte al passo d’addio. Appuntamento questo fine settimana al Teatro Truffaut della Cittadella del Cinema. In scaletta per la prima volta dopo 15 anni mancheranno le coreografie di Silvio Oddi
Grande attesa per il saggio di fine anno della scuola La Dance di Battipaglia.Il Centro Professionale di Danza Classica è pronto per gli applausi: accadrà questo fine settimana, sabato 13 e domenica 14 giugno (alle 18.30) al Teatro Truffaut di Giffoni Valle Piana.
Dietro le quinte, tra trepidazione ed emozione, lei, la fautrice di tutto, Maria Vittoria Maglione. Ex allieva di Valeria Lombardi (danzatrice romana tra le più grintose e tenaci del panorama ballettistico italiano), ex ballerina, si laurea presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma, partecipa a diverse produzioni RAI (tra cui “La Bella Addormentata “di Ciaikovskij con Carla Fracci), ma è nella scuola che riconosce la sua missione. Giovanissima, e con una carriera ancora tutta da scrivere, decide di donare il suo sapere a chi varcherà la soglia del suo Centro Professionale. Da allora sono trascorsi 47 anni di rigore, disciplina, spettacoli, successi, traguardi, soddisfazioni.
«La danza è lavoro, insegnamento, comunicazione – spiega la Maglione – e con essa risparmiamo parole che magari altri non capirebbero e stabiliamo un linguaggio universale, familiare a tutti. Queste sono parole del grande danzatore argentino Julio Bocca nelle quali rileggo tutto il mio percorso, da danzatrice a maestra. Quest’arte ha il grande privilegio di renderci liberi, di farci sognare. È un dono per regalare agli altri un emozione. Credo che infondere tutto questo ai propri allievi sia una cosa meravigliosa. Ancora non ci credo che sia già trascorso tutto questo tempo: quasi mezzo secolo, una vita, ma in effetti per me la danza è vita».
Da qui l’idea di costruire un saggio di fine anno che raccogliesse l’aspetto etereo dell’arte coreutica. In scena, da una parte la professionalità ed i risultati dei tanti allievi che da questa scuola hanno spiccato il volo, dall’altra la tradizione della danza classica e l’energia di tutte le sue più moderne varianti. L’appuntamento è per questo fine settimana, sabato 13 e domenica 14 giugno alle 18.30 al Teatro Truffault di Giffoni Valle Piana. Si diplomano Martina Clematide, Chiara Di Vece, Alessia Itri e Alessia Pizzuti accompagnate dai ballerini ospiti Cristian Cauteruccio e Simone Liguori.
Il sipario si aprirà con corsi inferiori,intermedi e superiori impegnati in Tchaikovsky Ballet Class per poi passare ai grand pas de deux da “Le Corsaire”, “Gran Pas Classique”, “Don Chisciotte” e “Il Lago dei Cigni”. Successivamente spazio a “Sinatra Suite” con Dario Ferrara per le coreografie di Twyla Tharp, uno dei più grandi nomi della danza contemporanea nel ventesimo secolo, “Saudade” di Annarita Pasculli, docente presso il Liceo Musicale e Coreutico Alfano I di Salerno, “Carmen” e “Bolero” a firma di Marina Quassia e Alex Atzewi, tra i più famosi rappresentanti della coreografia italiana e straniera, “Ladies and Gentlemen” di Bill Goodson, l’ideatore dei passi di “Thriller” di Micheal Jackson. A dirigere il moderno delle più piccole saranno invece Angela De Camillis e Caterina Ceravolo, mentre l’hip hop è opera di Salvatore Sica. Per la prima volta, con la tristezza nel cuore, mancheranno in scaletta le coreografie di Silvio Oddi, celebre danzatore scomparso l’anno scorso a soli 43 anni.
«Ci siamo conosciuti sul finire degli anni ’90 – ricorda la Maglione – era un bel ragazzo alto, gentile, educato, simpatico. Da allora nacque la nostra collaborazione. Lui che, all’apice del successo, aveva scelto di abbandonare la carriera televisiva per dedicarsi a una danza più ricercata, accettò di venire a fare degli stage presso la mia scuola. Così è stato per 15 anni. La sua ultima creazione per noi si chiama “Viaggio nella mente”, una canzone di Giorgia, la conserviamo gelosamente, come un dono prezioso».