Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Potrebbe essere arrivato anche sul cellulare di qualche salernitano il messaggio vocale su Whatsapp in cui una mamma mette in guardia dal rischio di un possibile attacco terroristico a Roma. Si tratta di una bufala, destinata a provocare solo ulteriore allarmismo.
Nel messaggio vocale una ‘madre’ avverte la propria figlia che vive a Roma di non uscire di casa perché ci sarà un attentato terroristico nel centro della città. A essere colpiti, si dice, saranno soprattutto i giovani che frequentano i luoghi della movida. La donna afferma di avere una fonte sicura di informazioni, un’amica che lavora al ministero dell’Interno. Questo messaggio è diventato virale, passando dai telefonini di moltissimi utenti che utilizzano questa messaggistica e, sottolineano alla Polizia, rischia di creare ulteriore allarmismo in una città in cui ogni giorno le forze dell’ordine devono verificare diversi allarmi bomba, tutti poi rivelatisi falsi.
Anche la pagina Facebook di “Agente Lisa” ha condiviso la bufala, avvertendo gli utenti del falso allarme e che, in questo modo, oltre a creare un clima di terrore fra la popolazione, si rischia un’incriminazione per il reato di procurato allarme. I messaggi di “Una vita da social” e di “Agente Lisa”, strumenti di comunicazione 2.0 della Polizia di Stato vengono accolti con positività dagli utenti, tanto che il post, diventato virale, ha in queste ore raggiunto oltre 2milioni di persone.
A riguardo è intervenuto anche il premier Matteo Renzi, anch’egli con una nota audio, nella quale avverte del falso allarme e afferma di aver chiesto agli inquirenti di capire chi e come ha diffuso questo messaggio. La Procura di Roma aprirà un fascicolo di indagine non appena giungeranno a Piazzale Clodio, sede della Procura, i primi risultati degli accertamenti affidati alla Polizia.