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La campagna antinfluenzale ribadisce come la vaccinazione sia in assoluto l’arma più potente per combattere l’influenza, una malattia infettiva che nella nostra Regione caratterizzata da una popolazione tra le più giovani d’Italia causa un numero doppio di contagi che altrove. Tra le novità – oltre all’estensione dell’antiinfluenzale ai bambini in età pre-scolare e alle donne al secondo e al terzo mese di gravidanza – c’è la vaccinazione quadrivalente, che favorirà una maggiore protezione poiché garantisce un’efficace corrispondenza tra gli antigeni virali, due appartenenti ai sottotipi del virus A e due del virus B, contenuti nel vaccino stesso e i virus influenzali circolanti quest’anno.
Rispettare i tempi di vaccinazione è quanto mai importante per allontanare il rischio di prendere l’influenza. Il vaccino antinfluenzale va infatti eseguito tra novembre e dicembre poiché inizia a proteggerci dopo circa due settimane dal suo innocuo.
I direttori delle ASL della Campania ricordano inoltre che il vaccinarsi è un atto sociale perché proteggendo se stessi dall’influenza si previene contemporaneamente il contagio per gli altri. In quest’ottica raccomandano che anche le persone sane – e non solo gli anziani con più di 65 anni e i soggetti a rischio e i loro famigliari – effettuino il vaccino antinfluenzale. Solo migliorando la copertura vaccinale ancora troppo bassa nella nostra Regione, si può infatti limitare in modo efficace la circolazione dei virus influenzali.
Di seguito l’intervista a Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli e vice segretario vicario della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG
In merito ascoltiamo anche Francesco Saverio Faella, già direttore del Dipartimento delle Emergenze Infettivologiche all’ospedale Cotugno di Napoli.