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Il DDL “Dopo di noi” dal 14 giugno 2016 diventa realtà: fondi e incentivi

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Tea Luigia Siano_ONMICL’ONMIC dal 2009 porta avanti il progetto la “Casa del poi”, volto alla nascita di un gruppo – appartamento per persone con disabilità gravi
Nell’ambito del DDL “Dopo di Noi”, a seguito dell’approvazione della Camera, per la prima volta è stato istituito un fondo specifico con 90 milioni destinati al 2016, 38,3 milioni al 2017 e 56,1 milioni al 2018. Sono previste, inoltre: agevolazioni e sgravi fiscali per i patrimoni che i genitori decidono di lasciare in eredità per la cura dei propri figli, affidandoli a parenti o a Enti Onlus; un progetto individuale di cura e assistenza al disabile da mettere a punto, ancor prima della scomparsa dei parenti.
Oggi il decreto c’è e, come si legge nell’art.1 del testo, «è volto a favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità». Tutto questo ribalta la situazione precedente: da ora, nell’ordinamento giuridico, vengono individuate e riconosciute specifiche tutele per le persone con handicap, quando vengono a mancare i parenti che li hanno seguiti fino a quel momento.
L’obiettivo del provvedimento è di garantire la massima autonomia e indipendenza delle persone disabili, consentendo loro, per esempio, di continuare a vivere nelle proprie case o in strutture gestite da associazioni, evitando il ricorso all’assistenza sanitaria.
La norma si inserisce in un contesto giuridico che solo dal 1992, con la legge 104, ha cominciato a occuparsi di questa materia. Fu proprio questa norma a introdurre la nozione di «disabile grave» ovvero «un soggetto che a causa di una minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente continuativo e globale». Sei anni più tardi, nel 1998, con la legge 162, sono stati organizzati presso Comuni, Regioni ed Enti locali programmi di aiuto alle persone disabili. Fino a oggi non era previsto nessun regime particolare per le persone disabili a cui viene a mancare il sostegno familiare.
Nel nostro Paese, nonostante la presenza delle Associazioni e dei tanti volontari per l’assistenza e l’aiuto ai disabili (e ai loro parenti), gran parte dell’impegno e delle energie, spese per tutelare ogni tipo di disabilità, grava ancora sulle spalle delle famiglie.
Ci sarebbe ancora tanto da fare e da mettere in campo, ma con questo nuovo decreto, il mondo associazionistico ha raggiunto un grande traguardo, dopo anni di battaglie sulla tematica della disabilità, tra l’indifferenza generale.
Stando ai dati, in Italia vi sono circa 4 milioni di disabili (6,7 % della popolazione), ma le barriere che devono essere abbattute sono più di genere culturale, che architettoniche.
“L’ONMIC, dal 2009, precorrendo i tempi, sta portando avanti un progetto denominato la “Casa del poi”, volto alla nascita di un gruppo appartamento, ai sensi del Regolamento Regionale (Regione Campania) n.6 del 17/12/2006, per persone con disabilità gravi, prive dell’assistenza familiare maturando e mettendo in campo esperienza e professionalità acquisite in quasi 60 anni di storia” – queste le parole di Luigia Tea Siano, Rappresentante legale della ONMIC (Associazione Nazionale operante nel Terzo Settore).
“Oggi, con la legge del “Dopo di noi”, – aggiunge – è stata finalmente stabilita la creazione di un fondo specifico per l’assistenza e il sostegno ai disabili, privi dell’aiuto della famiglia, oltre ad agevolazioni per privati, enti e associazioni che decidano di stanziare risorse a loro tutela: sgravi fiscali, esenzioni e incentivi per la stipula di polizze assicurative, trust e su trasferimenti di beni e diritti post-mortem”.