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Si conclude una delle serate più attese del Premio Charlot 2016, manifestazione tutta salernitana nata dall’intuizione del patron Claudio Tortora. Nello show del 28 luglio, un trittico di artisti scoppiettanti a calcare il palco dell’Arena del Mare, per l’occasione vestita a festa di un’orchestra d’eccezione.
Nonostante la partenza posticipata ed una premiazione come antipasto, la serata ha preso subito il volo grazie all’ingresso del tanto atteso Tony Bungaro, in arte semplicemente Bungaro, che ha sottoposto alla platea -definita da lui stesso “attenta all’ascolto”- un concerto dalle venature intimiste e cantautorali, senza mai perder di vista l’omaggio alla tradizione. Nottambula rientra nella prima rosa di brani proposti dall’artista che, con parole dannunziane e melodie delicate, riesce a catturare il pubblico, prontamente traghettato verso Passione: piccola chicca della musica classica napoletana che smuove il cantante brindisino, in piedi ed a braccia aperte, liberatosi per un attimo della fedele chitarra. Conciliare l’aspetto impegnato con quello leggero della canzone d’autore è senza dubbio il punto di forza del concerto di Bungaro che passa il testimone al poliedrico Neri Marcorè. Attore, imitatore, doppiatore e più sinteticamente uomo di spettacolo -“One man, one show”, come sottolineato dal presentatore-, Neri Marcorè si racconta a Salerno in una chiacchierata informale, durante la quale lascia un varco aperto per poter esplorare la vita, i sogni, i miti (cede ad un omaggio a Battisti, con Anche per te) e le leggerezze (incredibile somiglianza nella parodia di Lorenzo Jovanotti) di un uomo che si definisce “imbranato”, ma che ritrova in tale prerogativa un punto di forza della propria personalità.
Si è lasciata attendere a lungo, ma ha saputo ripagare con grinta e calore la rossa Noemi, preceduta dall’ingresso dei quattro membri della sua band (due coristi, un tastierista ed un chitarrista). Lo show prende una piega decisamente diversa sulle note di Briciole, Idealista (ultimo successo della cantante) e Vuoto a perdere che sembra chiudere la breve, ma intensa esibizione di Noemi, di nuovo sul palco per un acclamatissimo bis: sulla scia di improvvisazioni, scat e coloratissimi arrangiamenti, è I heard It through the grapevine (pezzo reso noto da Marvin Gaye, già cavallo di battaglia dell’artista romana) a salutare il pubblico del Premio Charlot.
(Redazione Bussola 24)