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Turni più umani per il personale medico e paramedico, ma la sanità in provincia rischia di collassare. Oggi, l’Italia ha recepito la Direttiva 88/2003 dell’allora Comunità Europea, che impone un riposo dal lavoro di almeno 11 ore consecutive ed un monte-ore settimanale non superiore a 48. La normativa pone un freno ai turni massacranti cui erano sottoposti medici e infermieri, ma pone il problema di come riempire i buchi d’organico in presidi rimasti scoperti, come il “Ruggi” di Salerno.
I sindacati restano perplessi. Nel mirino della Regione sarebbero finiti i presidi di Cava, Fucitola, Ravello e l’ospedale “Giovanni Da Procida”, attualmente sotto la competenza territoriale dell’ASL Salerno. L’idea al momento più plausibile sarebbe il convogliamento del personale dai presidi periferici all’ospedale di Via San Leonardo. I rischi legati alle carenze di personale, in particolare in Pronto Soccorso, potrebbero trasformarsi presto in realtà di fatto.
(Alessandro Gammaldi)