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Una cappellata dietro l’altra. Prima Terracciano contro il Trapani, quindi Strakosha nell’ultimo turno, a Chiavari contro la Virtus Entella. Due errori che sono costati caro alla Salernitana, giunta ormai alla terza sconfitta consecutiva ed in piena crisi di risultato e di identità. Ai microfoni di Radio Bussola 24, all’interno della trasmissione radiofonica “Gli sporTaccioni”, è intervenuto a riguardo Pier Graziano Gori, ex portiere granata passato in estate al Benevento dopo la cavalcata trionfale dello scorso anno, con l’ippocampo cucito sul petto. L’estremo difensore tarantino, probabilmente, in questo momento è uno degli “eroi” della promozione più rimpianto dai tifosi granata. “A Salerno ora ci sono due ottimi giovani tra i pali, l’errore ci può stare ed in quel ruolo è successo a tutti. Bisogna lavorare duramente per conquistarsi il posto – sostiene “Ghigo” Gori – , in questo momento non ci sono gerarchie, chi sta meglio gioca. Io, a dire il vero, la serie B l’ha fatta pochissimo. Non sarei stato assolutamente il risolutore della situazione perché vengo anche da cinque mesi di inattività. In un campionato così lungo può capitare di sbagliare, i due ragazzi devono essere forti mentalmente per superare questo periodo. A volte gli episodi – ha continuato l’attuale portiere dei sanniti – possono caratterizzare l’andamento di una partita e la Salernitana spesso è stata sfortunata a giocare in dieci uomini. Non bisogna fare drammi, bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare perché solo con il lavoro arrivano i risultati”. Resta il fatto che, purtroppo, né Strakosha nè Terracciano fino a questo momento sono riusciti ad infondere sicurezza al reparto difensivo e a tutta la squadra: “Non mi va di analizzare quello che fanno gli altri portieri né di dare una spiegazione tecnica. Soltanto chi è del ruolo può capire l’errore, per questo non voglio dare giudizi”. Calcio da parte. Almeno per un attimo, perché purtroppo Benevento nei giorni scorsi ha dovuto affrontare una vera e propria emergenza, causata dal forte maltempo che ha portato con sé strascichi importanti: “Quando succedono alcune cose il calcio passa in secondo piano. Ho letto della solidarietà di molte società “rivali” ed è una cosa che fa piacere. I tifosi hanno dato una mano alle persone coinvolte nell’alluvione, l’aria non è pesantissima ma il cattivo tempo ha provocato grandi drammi. Ora, però, tocca rialzarsi”. Chiosa finale sulla mancata riconferma, dopo un anno e mezzo trascorso a Salerno e caratterizzato da grandi prestazioni: “Non mi sono sentito trattato male, come uomo ci sono rimasto male ma non come calciatore. Pensavo ci tenessero a me, poi ci sono stati dei problemi e si sono separate le strade. Sono rimasto in stand-by fino alla fine di giugno, la società non s’è fatta viva e poi ad un certo punto sono cambiate inaspettatamente le carte in tavola. La Salernitana sapeva bene che io avrei firmato col Benevento, non ho fatto nulla a loro insaputa”.
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