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San Valentino Torio. Dopo la violenza subita dalla neo-sedicenne (ieri è stato il compleanno) arrivano gli insulti sui social network.
La giovane vittima, all’indomani della violenza di gruppo commessa da cinque minorenni in un parcheggio sotterraneo, aveva affidato ad un post su Facebook i suoi pensieri, affermando di essere stata “pugnalata da chi credevo fosse amico”.
Tra i commenti al post – rivela Il Mattino – alcuni amici e parenti degli stupratori – che ricordiamo sono tutti minorenni – avrebbero coperto di offese la vittima: “avete visto bene quella come si concia e se ne va in giro?”, sarebbe solo una delle affermazioni rivolte alla ragazzina.
Anche il quotidiano La Città ricorda il lungo botta e risposta sul popolare social, nel corso del quale sarebbe stata costretta a intervenire proprio la stessa ragazza, vittima del branco.
“Quello che ha fatto mio figlio è una vergogna”. Non riesce a darsi pace il padre di uno dei ragazzini finiti in manette lunedì. Suo figlio, muratore 17enne, era nel branco. “Per toglierlo dalla strada lo portavo con me, piccoli lavoretti, speravo imparasse un mestiere”, racconta l’uomo. Invece, forse, non è bastato. “Ora siamo una famiglia distrutta”. Ai giornalisti de La Città l’uomo non riesce a nascondere la vergogna. Ha da poco assistito all’interrogatorio del figlio e nel suo racconto ha scoperto i terribili dettagli di quell’orrore. La moglie, invece, non ha retto ed è svenuta: “E’ distrutta, siamo tutti distrutti”.
Alcuni commenti – dice La Città – sono stati persino aggressivi e c’è stato anche chi ha sottolineato che il sentimento di paura che si è venuto a creare tra le ragazzine di Sarno e San Valentino, intimorite in queste ore dalla vicenda e impaurite nell’uscire da sole, è solo una stupida esagerazione.
Intanto ieri, il sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora, e l’assessore regionale alle Pari Opportunità, Chiara Marciani, sono andati a casa della giovane per mostrare la propria vicinanza a nome di tutta la comunità a lei e la sua famiglia.