Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Un’area pari a 53 campi di calcio dove venivano illecitamente abbandonati o smaltiti i rifiuti, e’ stata scoperta nel Salernitano dalla Capitaneria di Porto. Ispezionate, nel corso di un’operazione, otto aziende agricole e zootecniche nelle vicinanze dei fiumi Sele e Calore, nei territori compresi fra i Comuni di Eboli, Capaccio ed Albanella (Salerno). Sono stati denunciati i titolari di sei allevamenti, quattro intere aziende sono state sequestrate, cosi’ come l’area utilizzata per lo smaltimento dei rifiuti di 400.000 mq (400 Km quadrati) compresa tra i tre comuni. Una azienda aveva persino posizionato il proprio allevamento in vari paddock su piu’ terrazzamenti di un rilievo collinare; tutti i reflui zootecnici tracimavano dai vari terrazzamenti fino a defluire a valle, dove venivano raccolti in grandi buche ricavate direttamente nel terreno e senza alcuna protezione. Dalle fosse, poi, i reflui tracimavano e confluivano direttamente nel torrente “Cosa”, affluente del fiume Calore. Un’altra azienda, invece, oltre a smaltire illecitamente i propri reflui in canali affluenti del fiume Sele, aveva una sala mungitura invasa da sporcizia e con presenza di topi. I titolari delle aziende che sono stati denunciati dovranno rispondere di reati che vanno dallo smaltimento abusivo di rifiuti speciali, all’effettuazione di scarichi abusivi di acque reflue, alla modifica dello stato dei luoghi sottoposti a vincolo paesaggistico, nonche’ ad altri reati specifici, rischiando – nei casi piu’ gravi – la reclusione fino a sei anni e la multa fino a centomila euro.