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“Pasolini” è un grande paradosso. Potrebbe sembrare un pezzo di rottura rispetto al passato ma allo stesso tempo non ci poteva essere un brano più Selton!
Abbiamo visto libri di Pasolini lasciati sul comodino accanto al letto per fare colpo sulle ragazze, gente che cita Italo Calvino senza aver letto neanche un suo libro o che recita un aforisma di Umberto Eco per sembrare più intelligente. La verità è che leggiamo troppo poco e guardiamo troppi video e poi finiamo per rispondere ai messaggi con un emoji perché comporre una frase tutta intera ci sembra ormai troppo complesso. Allora abbiamo scritto un pezzo che parla proprio di questo prendendo in prestito un genere estremamente contemporaneo in Brasile che ci ha sempre incuriosito: il funk carioca. Questo nostro vivere a Milano con un occhio sempre orientato verso l’altro lato dell’Atlantico ci ha spinto a scrivere questa canzone che fa muovere il culo, ma in fondo è una grande provocazione, un modo per metterci in gioco. Balla cugina!
“Viviamo in una società paradossale. Da una parte siamo stati colpiti da una sorta di epidemia di narcisismo globale, ossessionati come siamo da noi stessi, dal nostro aspetto, e dal voler apparire a tutti i costi. Dall’altra parte siamo sempre più insicuri, fragili ed incapaci di accettare noi stessi.Ma forse questa tendenza non è poi così paradossale. Forse siamo così fragili ed insicuri proprio perché siamo troppo concentrati su noi stessi, ma soprattutto perché ricerchiamo continue conferme all’esterno, spaventati di guardare dentro di noi e trovare un vuoto siderale”.Pier Paolo Pasolini, Scritti Corsari, 1975