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La Cgil punta i riflettori sulla frode operata nella trasformazione e commercializzazione di pomodoro spacciato per San Marzano. La sentenza della Corte d’Appello ha definito che la coltivazione del prodotto non avveniva secondo i criteri della denominazione di origine protetta, DOP, nell’area deputata. Il pomodoro, infatti, non proveniva dall’Agro e, più precisamente, dalla zona tipica di San Marzano. “Tale sentenza ci fa riflettere su come ancora non sia adeguatamente condivisa l’idea di uno sviluppo di produzione di qualità, sulla quale vanno operati investimenti mirati – ha osservato il Segretario Generale Cgil Salerno, Maria Di Serio – Sono necessari una maggiore attenzione, investimenti e tutele nel campo in questione”.