Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Ti presento i miei di RB24: LA LEZIONE DI CYRANO: IL MONOLOGO SULLA FORZA DELLE PAROLE
Scritto da il
In questa settimana non si è parlato d’altro che dello schiaffo dato in mondovisione da Will Smith a Chris Rock, facendo passare in secondo piano l’intera cerimonia degli Oscar 2022.
Quando ti ritrovi ad essere uno degli attori più famosi del pianeta, in una delle cerimonie televisive più viste al mondo, forse, dosare un po’ di più le proprie emozioni e i propri gesti è cosa buona e giusta. Ma Hollywood si sa, è una specialista nei grandi scandali, sia nel bene che nel male. Menomale che ci sono alcuni attori (Jim Carrey) che di questo “star system” non ne ha mai fatto parte veramente.
A riguardo, il 1 aprile, pochi giorni fa, ricorreva l’anniversario della nascita di Edmond Rostand, l’uomo che dalla sua penna ha dato vita al celeberrimo personaggio letterario “Cyrano de Bergerac”.
Non possiamo, infatti, non citare il monologo del naso come uno dei momenti più alti della letteratura mondiale:
Il monologo del naso
Atto I, sc IV
DE GUICHE Adesso ci ha seccati!
IL VISCONTE DI VALVERT Che fanfarone!
DE GUICHE E alcuno
non è buono a rispondergli per le rime?…
IL VISCONTE Nessuno?
Vado a lanciargli io stesso, vedrete, un di quei tratti!
Voi… voi… avete un naso… eh… molto grande!…
CIRANO (grave) Infatti!
IL VISCONTE (ridendo) Ah!
CIRANO (imperturbabile) Questo è tutto?…
IL VISCONTE Ma…
CIRANO È assai ben poca cosa!
Se ne potevan dire… ma ce n’erano a josa,
variando di tono. – Si potea, putacaso,
dirmi, in tono aggressivo: « Se avessi un cotal naso,
immediatamente me lo farei tagliare!»
Amichevole: «Quando bevete, dée pescare
nel bicchiere: fornitevi di un qualche vaso adatto!»
Descrittivo: «È una rocca! … È un picco! …Un capoaffatto…
Ma che! l’è una penisola, in parola d’onore!»
Curioso: «A che serve quest’affare, o signore?
forse da scrivania, o da portagioielli?»
Vezzoso: «Amate dunque a tal punto gli uccelli
che vi preoccupate con amore paterno
di offrire alle lor piccole zampe un sì degno perno?»
Truculento: «Ehi, messere, quando nello starnuto
il vapor del tabacco v’esce da un tale imbuto,
non gridano i vicini al fuoco nella cappa?»
Cortese: «State attento, che di cotesta chiappa
il peso non vi mandi per terra, a capo chino!»
Tenero: «Provvedetelo di un piccolo ombrellino,
perché il suo bel colore non se ne vada al sole!»
Pedante: «L’animale che Aristofane vuole
si chiami ippocampelofantocamaleonte
tante ossa e tanta carne ebbe sotto la fronte!»
Arrogante: «Ohi, compare, è in moda quel puntello?
Si può infatti benissimo sospendervi il cappello!»
Enfatico: «Alcun vento, o naso magistrale,
non può tutto infreddarti, eccetto il Maestrale!»
Drammatico: «È il Mar Rosso, quando ha l’emorragia!»
Ammirativo: «Oh, insegna di gran profumeria!»
Lirico: «È una conca? Siete un genio del mare?»
Semplice: «Il monumento si potrà visitare?»
Rispettoso: «Soffrite vi si ossequii, messere:
questo sì che vuol dire qualcosa al sole avere!»
Rustico: «Ohé, corbezzole! Dàgli, dàgli al nasino!
E un cavolo gigante o un popon piccolino?»
Militare: – «Puntate contro cavalleria!»
Pratico: «Lo vorreste mettere in lotteria?»
Ecco, ecco, a un di presso, ciò che detto mi avreste
se qualche po’ di spirito e di lettere aveste.
Ma di spirito, voi, miserrimo furfante,
mai non ne aveste un’oncia, e di lettere tante
quante occorrono a far la parola: cretino!
Aveste avuto, altronde, l’ingegno così fino
da potermi al cospetto dell’inclita brigata
servirmi tutti i punti di questa cicalata,
non ne avreste nemmeno la metà proferito
del quarto d’una sillaba, ché, come avete udito,
ho vena da servirmeli senz’alcuna riserva,
ma non permetto affatto che un altro me li serva.
La lezione di Rostand
Leggendo questo monologo ci balza alla mente subito l’interpretazione del grande Gigi Proietti, che con la sua bravura rendeva il monologo tale da essere una perla di rara bellezza.
C’è una tale ironia e universalità in questo pezzo, che rimane ancora oggi estremamente attuale.
Cyrano è sia un brillante scrittore del Seicento, sia un abile spadaccino. Sempre in “direzione ostinata e contraria”, egli ama sfidare i suoi numerosi nemici e deridendoli al tal punto da metterli in ridicolo. Cyrano è profondamente innamorato della sua cugina Rossana, che è a sua volta invaghita del giovane e bello Cristiano. Senza speranze, Cyrano affida le sue belle parole al giovane Cristiano che le userà per conquistare Rossana.
L’abile oratore Cyrano è caratterizzato, inoltre, da un dettaglio che tutti notano: un naso enorme sulla faccia. Questa sua caratteristica fisica è motivo di scherno e derisione da molti. Per questo motivo il monologo del naso gioca interamente su questo aspetto fisico, che diventa però, nella sottile e pungente ironia di Cyrano, l’arma vincente per sconfiggere il suo nemico, il conte Valvert, con l’arma della parola, ancora prima che in duello.
Da qui la potente lezione di Rostand: la forza delle parole supera ampiamente la forza delle braccia.
Ora, Will Smith di certo non possiede l’ars oratoria del Cyrano, ne tantomeno Chris Rock è il cattivo conte Valvert, tuttavia, una manifestazione non gradita della battuta (neanche tanto bella) sul palco, accanto e non di fronte al comico, sicuramente sarebbe stata una lezione di gran lunga superiore.
Valerio Autuori
Scarica la nostra APP: