Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Di questi tempi parlare di “ultima spiaggia” fa venire nostalgia per l’estate, pure un po’ freddo. Contro il Brescia per Vincenzo Torrente è l’ultima occasione per far ricredere i tanti tifosi che nelle ultime settimane hanno mugugnato e, soprattutto, una proprietà che ha già sondato il terreno per una sua eventuale sostituzione. Una mossa che, da eventuale, diverrebbe praticamente certa in caso di sconfitta o pareggio stasera contro le rondinelle, nell’anticipo della ventitreesima giornata. Non solo Torrente deve vincere però, è chiamato pure a convincere. Non una frase fatta ma realtà piena: un successo risicato e fortunoso (in tempi di magra, auspicabile anch’esso, ndr) potrebbe non bastare, se la partita di stasera dovesse ancora mettere a nudo le difficoltà di una squadra – va detto – non completamente dipendenti dall’operato dell’allenatore. Chissà, se la nostalgia per l’estete viene anche all’allenatore, nel ricco rigirare di pensieri, di se e di ma che inevitabilmente vengono a galla quando le cose non vanno bene. Ultima occasione per Torrente, finora il salernitano a durare più a lungo in panchina sotto la gestione Lotito-Mezzaroma, tuttavia sempre sulla graticola. L’allenatore è consapevole della delicatezza del match e che avrebbe avuto bisogno di molto più tempo per prepararsi alla rimonta: qualche acquisto in più e possibilmente prima rispetto alle date degli arrivi dei vari Zito, Oikonomidis, Ceccarelli, Prce, Ronaldo e Bagadur, peraltro privi del ritmo partita necessario. Si arrangerà ancora una volta, chiedendo tutto a quel che ha a disposizione. Alla vigilia ha preferito non parlare, neppure col consueto monologo filtrato dal sito ufficiale della società: una mossa pensata dal tecnico per vivere più tranquillamente il prepartita oppure imposta dalla società, che ha invece indetto una (rara) conferenza stampa di due calciatori? Nessuno può dirlo con certezza. Se fosse vera la seconda opzione, il tecnico ne uscirebbe ancor più delegittimato di quanto non abbia potuto fare un incontro tenutosi domenica scorsa tra Lotito e un allenatore già sotto contratto col club, o di tante altre dichiarazioni-atteggiamenti-operazioni di mercato registratesi dall’estate ad oggi. Perchè di Torrente tutto si può dire o criticare, dalla gestione di alcune sostituzioni a determinate scelte tecniche che fin qui hanno fatto storcere il naso ai più, fuorchè che sia stato messo nelle migliori condizioni per lavorare. Da luglio ad oggi, mai l’allenatore ha potuto trovarsi davanti il materiale umano (ma anche le condizioni logistiche e psicologiche) per poter dire: “Sì, ci siamo, è questo quello che voglio”. Colpa forse anche un po’ sua, che non ha avuto la decisione necessaria per “pretenderlo”, non facendosi da parte nel vedere che determinati requisiti non erano stati rispettati? Altra domanda alla quale potrà rispondere solo Torrente. Che stasera s’aspetta una reazione d’orgoglio della sua squadra, dopo quattro sconfitte consecutive. “Giocheremo in primis per la squadra, per noi stessi, per la città, per la classifica e di conseguenza per l’allenatore, è scontato. Dire che contro il Brescia giocheremo per il mister fa sembrare quasi che nelle precedenti occasioni ciò non sia stato fatto e non è così: c’è un ottimo rapporto tra lui e noi, cerca di trasmetterci le sue idee ma purtroppo non ci sono riuscite molte cose finora. Saremo felici di vincere, se è vero che rischia la panchina, anche per lui. Ma la nostra è una cavalcata verso la salvezza”, hanno affermato all’unisono ieri Moro e Franco, quasi mettendo in secondo piano la panchina traballante di Torrente. Ragionamento che comunque non fa una grinza, nel rispetto del lavoro di un tecnico che, tuttavia, deve aver avuto qualche problemino di comunicazione se il 22 gennaio deve ancora “cercare di trasmettere la sua idea di calcio”. O i giocatori sono stati incapaci nella ricezione. Vincere, stasera, potrebbe rivelarsi addirittura arma a doppio taglio. I tre punti confermerebbero Torrente e darebbero una boccata d’ossigeno alla classifica e soprattutto al morale. Tuttavia, non è detto che siano risolti tutti i problemi in un battibaleno: l’ex mister del Gubbio ha preparato la partita con la solita attenzione, richiamando continuamente alla concentrazione i suoi ragazzi ed invitandoli a non ripetere gli errori della sfida d’andata al Rigamonti. Nella rifinitura – senza Fabiani a bordo campo – Torrente ha chiesto particolare riguardo alla posizione di Morosini e all’incisività degli esterni delle rondinelle in fase difensiva, ma anche inserimenti delle mezzali in fase di possesso per cercare di far male alla truppa ospite. Radio spogliatoio descrive il tecnico un po’ teso e consapevole di essere al bivio decisivo, forse non completamente con l’appoggio incondizionato di tutti i calciatori. Che almeno a parole c’è e dev’esserci per 90′ più recupero stasera, siamo nel professionismo. Poi il risultato e la prestazione chiariranno molte cose. Si può (e si deve) anche vincere, però chi non convince potrebbe salutare lo stesso. Sicuramente anche pagando colpe non sue.
www.solosalerno.it