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Nella giornata in cui gli atenei italiani provano a rafforzare il sistema nazionale e a riaffermare il ruolo strategico della ricerca e dell’alta formazione per il futuro del Paese, celebrando la «primavera» delle università italiane, il Sole240re ha pubblicato un’indagine sull’andamento delle immatricolazioni.
Secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dal MIUR ed elaborati dal quotidiano economico, l’università italiana registra nel suo complesso un – 3,4% di immatricolati tra gli anni accademici 2011/12 e il 2015/16.
In particolare, l’indagine mette in evidenza che, mentre per gli atenei statali del Nord la situazione è tendenzialmente stabile o in crescita, la flessione maggiore si concentra quasi integralmente nel Mezzogiorno. Infatti, 11 dei 15 atenei che hanno visto scendere in modo più consistente il numero degli immatricolati, negli ultimi quattro anni, sono meridionali.
Poche le eccezioni, tra cui il + 4,8% fatto registrare dall’Università degli Studi di Salerno che, con 5.569 immatricolati, per percentuale di incremento è ventiduesima su 62 (o 66?) atenei statali.
Ancora più confortante il dato relativo all’incremento sullo scorso anno accademico, che raggiunge un +5,4%.
Di questi risultati è soddisfatto il rettore Tommasetti: “Mentre la quasi totalità degli atenei meridionali registra una flessione delle nuove iscrizioni, Salerno è ancora una volta in controtendenza. L’incremento degli immatricolati conferma l’efficacia delle nostre politiche: la funzionalità dei nostri campus, l’ammodernamento delle strutture dedicate alla didattica e alla ricerca, un’offerta didattica ampliata e sempre più specializzata, tasse e contributi tra i più bassi d’Italia, a sostegno del merito e delle fasce più deboli, con il rimborso totale agli studenti in regola con gli esami. Come per il passato, tengo a sottolineare che alla crescita del numero degli immatricolati- per i docenti, il personale tecnico amministrativo e l’intera comunità studentesca- corrisponde una maggiore attenzione ai bisogni e alle aspettative dei nostri studenti e delle loro famiglie.
Mi piace ribadire che il senso di gratificazione per i risultati raggiunti a Salerno attende con ansia l’inversione di tendenza anche per i risultati delle altre università meridionali: si cresce davvero se si cresce insieme, solo facendo sistema si può lavorare allo sviluppo e alla trasformazione dei territori e della società del Mezzogiorno e, in generale, del Paese.
Infine, sento il bisogno, mentre celebriamo la «primavera» delle università italiane- dedicata alla memoria dei ragazzi che hanno perso la vita all’alba del 20 marzo nell’incidente automobilistico avvenuto durante una gita Erasmus a Tarragona- di esprimere, a nome dell’intera comunità, il più profondo cordoglio alle loro famiglie, così come l’augurio di pronta guarigione ai ragazzi rimasti feriti” – ha concluso il Rettore.