Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
La Soprintendenza Archeologia della Campania, di concerto con la Direzione del Parco Archeologico di Paestum e in costante collegamento col Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha valutato con grande attenzione l’ipotesi di acquisire mediante l’esercizio del diritto di prelazione la Villa Salati in Paestum, i terreni che la circondano e i manufatti accessori che su di essi insistono.
Sotto il profilo giuridico, la vicenda è apparsa subito densa di complessità.
Innanzitutto, il fatto che sia stato stipulato un atto di compravendita tra i proprietari e la Società acquirente per un importo di Euro 4.150.000,00 non consente alcun margine di trattativa sul corrispettivo fissato che, viceversa, si ritiene eccessivamente elevato. A tale considerazione va aggiunta la spesa cospicua che occorrerebbe affrontare in futuro per il consolidamento, il restauro e il pieno recupero del bene e delle parti circostanti.
Un’ulteriore criticità è rappresentata dalla constatazione che, qualora venisse esercitata la prelazione, non si acquisirebbe al patrimonio statale l’intero complesso. Infatti dall’atto notarile di compravendita recentemente stipulato è esclusa parte dei terreni, che ricadrebbe comunque nella disponibilità esclusiva dell’acquirente privato con l’evidente impossibilità di destinare il bene ad un unico utilizzo.
Questi, in sintesi, sono gli elementi e le considerazioni che, seppure con rincrescimento, hanno indotto il MiBACT a ritenere che l’esercizio del diritto di prelazione per l’acquisizione della ‘Villa Salati’ di Paestum non si configuri come azione di interesse pubblico dello Stato.
Occorre tuttavia ricordare come la proprietà sia sottoposta a regime di vincolo archeologico e architettonico diretto e ricada inoltre nell’area soggetta alla Legge 220/1957, che dispone l’inedificabilità assoluta all’interno della città antica di Paestum e nell’area di rispetto corrispondente ad un chilometro dalle mura.
Tali dispositivi di tutela impongono che il complesso di Villa Salati venga preservato nelle sue forme attuali e che venga destinato ad usi compatibili con la valenza storica, archeologica e monumentale del bene, condizioni imprescindibili che gli Enti ministeriali preposti assicureranno attraverso una vigile e attenta azione di tutela.